Joseph Paul KLEIHUES, Markgrafen Quadrant / Quartier 32, Berlin-Mitte, 1994-1997




Complesso edilizio per negozi, uffici e residenze che chiude il lato occidentale del Block 32, l’isolato delimitato da Markgrafenstraße, Taubenstraße, Hausvogteiplatz e Mohrenstraße. Su quest’area, ai tempi della DDR, erano state progettate delle costruzioni a carattere residenziale che, nel 1990, erano ancora incomplete. Poco dopo vennero demolite per lasciar posto al Markgrafen Quadrant, un insieme edilizio il cui 20% doveva, secondo la normativa berlinese per il centro storico, essere adibito a residenza. L’intervento è stato diviso in tre sezioni uguali tra loro, che presentano la stessa altezza, la stessa suddivisione in piani con negozi al piano inferiore, uffici dal secondo al sesto livello, appartamenti sugli ultimi due piani. Le tre unità, che nel loro insieme formano una planimetria ad E, si differenziano tra loro per il rivestimento e per la tipologia delle aperture. Seguendo l’impostazione urbana indicata in questi anni per la rinascita della Friedrichstadt, il nuovo complesso edilizio si rifà alla Berlino "di pietra" e quindi si presenta compatto, cubico, senza sovrastrutture decorative e con i tipici arretramenti nell’attico. La BEWAG-Haus (1994-1997) è l’unità centrale progettata da Dudler sullo stesso luogo in cui la BEWAG (Berliner Städtische Elektrizitätswerke AG, ora Vattenfall Europe Berlin) aveva edificato nel 1885 la prima centrale elettrica in Germania. Dudler ha utilizzato un linguaggio architettonico molto rigoroso, che si inserisce nella tradizione dell'architettura razionalista tedesca. Rispetto alle due unità laterali, ha una pianta a T con un corpo centrale che si sviluppa verso la corte interna. Nella monumentale facciata sul Gendarmenmarkt, rigorosamente simmetrica e molto semplificata, viene recuperato il tema della gerarchia nell’architettura, in quanto il settore centrale domina sull'intero fronte stradale. Sull’asse di simmetria è stato ritagliato l’alto portale d’accesso arretrato. La sezione centrale non termina coi piani arretrati, ma rimane a filo del prospetto per sei piani, trasformandosi in alto quasi in un frontone classico, messo ulteriormente in evidenza dall’arretramento di due piani laterali. L’accentuazione della sezione centrale e del portale d’ingresso si rapporta alla facciata del Deutscher Dom, che si trova proprio di fronte. Le finestre rettangolari, equidistanti e tutte uguali, si inseriscono all’interno di una composizione reticolare. La facciata è rivestita con sottili lastre di granito grigio-azzurro, fissate alla parete con viti passanti in acciaio, lasciate volutamente in vista. Esse sono staccate dalla struttura di tamponamento della costruzione, permettendo sia la ventilazione della parete, sia l’alloggiamento delle tende frangisole. Le lastre di rivestimento sono quadrate o rettangolari (pari al doppio del quadrato); sono fissate con una o due viti alla parete, determinando sul prospetto una composizione puntiforme geometrica. In questo modo si ottiene un prospetto più mosso, sia nei materiali che nei colori (bianco-nero nei telai delle finestre, grigio-azzurro nel rivestimento, scuro nelle vetrate). La facciata in pietra, le finestre arretrate con telaio in acciaio, le viti che legano le lastre di pietra alla struttura portante interna, sono un preciso riferimento storico al precedente edificio industriale che occupava questo sito alle origini della Berlino industriale. Hilmer+Sattler hanno realizzato il Complesso terziario e residenziale (1994-1996) che occupa l’angolo Taubenstraße/Markgrafenstraße. Anch'esso si caratterizza per una marcata semplicità formale, al limite dell’astrazione geometrica. L'alto piano terra, ampiamente vetrato, costituisce la zona basamentale su cui poggia l'elevato dalla chiara e semplice composizione classica. Una lunga e sottile cornice suddivide il basamento dai livelli destinati agli uffici. Nel prospetto sul Gendarmenmarkt è stato impostato un ingresso leggermente strombato. Le finestre, dal profilo sottilissimo, sono combinate tra loro a gruppi di quattro; sottili cornici orizzontali uniscono alla base i gruppi con quattro finestre, le cui piccole dimensioni si contrappongono alle ampie vetrate del basamento. Come nelle altre due unità del Quartier 32, presenta gli ultimi due piani arretrati. Nel complesso la facciata mostra un armonioso equilibrio tra verticali ed orizzontali.

Joseph Paul KLEIHUES, BÜRO-, WOHN- UND GESCHÄFTSHAUS MARKGRAFENSTRAßE, 1994-1996
Kleihues ha realizzato l’unità edilizia a carattere terziario e residenziale che occupa l’angolo meridionale del Quartier 32, tra Mohrenstraße e Markgrafenstraße. L'alzato presenta la stessa suddivisione del suo pendant di Hilmer+Sattler, che si trova sull’angolo tra Markgrafenstraße e Taubenstraße, cioè basamento, elevazione, coronamento con piano attico. L’unità di Kleihues, però, si differenzia da quest'ultimo in modo significativo, sia nella nella soluzione angolare che nella tipologia delle aperture. La particolare soluzione angolare è composta dalla sovrapposizione di due corpi geometrici puri come il cilindro e il cubo, le cui forme richiamano i motivi volumetrici che caratterizzano l’antistante Deutscher Dom, l’edificio storico che domina il lato meridionale del Gendarmenmarkt. Dal punto di vista formale, quindi, la costruzione di Kleihues assume un aspetto classico-postmoderno, ottenuto dalla combinazione di forme primarie. Riferendosi ad alcune soluzioni architettoniche adottate anche da Rossi nella sua produzione berlinese degli anni Ottanta/Novanta, l’architetto ha però superato la rigidità angolare della costruzione cubica, conferendo, in questo modo, maggior dinamismo all’incrocio stradale, soluzione più volte sperimentata nella produzione architettonica berlinese fin dagli anni Venti. Questa gigantesca "colonna angolare" è però svuotata internamente, trasformandosi in una torre cilindrica occupata da spaziosi uffici. Il volume cubico superiore, invece, è parte integrante della sezione residenziale. Altro elemento che distingue l’unità edilizia di Kleihues rispetto alle altre due che compongono il Markgrafen Quadrant, riguarda la disposizione delle aperture. L’architetto, in questo caso, si è rifatto alla tradizione razionalista delle finestre a nastro, conferendo con ciò, al suo intervento un aspetto classico-moderno. L’apertura orizzontale è semplicemente ritmata internamente dalla presenza di un sottile telaio metallico scuro. La sovrapposizione delle cinque finestre a nastro su entrambe le facciate, conferiscono un andamento fortemente orizzontale ai due prospetti, che si contrappone alla verticalità della soluzione angolare. Come nelle altre due unità del nuovo complesso edilizio, gli appartamenti si trovano nei due piani arretrati superiori, occupando anche la torre cubica angolare. Il loro arretramento rispetto al piano della facciata, ha consentito di ricavare ampi spazi terrazzati, adeguandosi in questo modo alle prescrizioni urbanistiche che riguardano l’intero fronte strada. Dal punto di vista percettivo, mentre il basamento, dove si trovano i negozi, si presenta scuro e svuotato dalle vetrate, tutti i piani superiori sono rivestiti da lastre in travertino giallo, il cui colore contrasta con lo zoccolo per la loro calda luminosità. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)