Hans KOLLHOFF, Delbrück-Haus, Berlin-Tiergarten, 2001-2004




Opera commissionata dalla Bellevue Immobilien GmbH di Amburgo per conto della Bankhaus Delbrück di Colonia. Occupa un lotto trapezoidale di 1.623 mq col lato minore rivolto a sud, delimitato da Ebertstraße, Hans-von-Bülow-Straße, Auguste-Hauschner-Straße e Potsdamer Platz. Si tratta di un fabbricato ad uso uffici, commerciale e residenziale. Insieme al Ritz-Carlton-Hotel/Tower Apartments del Beisheim-Center delimita il lato settentrionale di Potsdamer Platz, completandone la sua ricostruzione architettonica, iniziata col concorso del 1991. Le indicazioni urbanistiche per la definizione del lato settentrionale della piazza prevedevano la realizzazione di due edifici a torre simili tra loro, uno con angolo su Bellevuestraße, l'altro su Ebertstraße. Come la vicina torre di Hilmer+Sattler, anche questa ha la facciata in pietra, in granito bianco, formando una coppia di torri "gelide", quasi surreali, che contrastano fortemente con le altre della piazza. Le due torri formano allo stesso tempo anche una sorta di porta d’accesso al Lenné-Dreieck/Beisheim-Center, il grande lotto delimitato a nord dalla Lennéstraße. Il lato minore della Delbrück-Haus, in cui è inserito l'ingresso principale, si affaccia su Potsdamer Platz, formando, insieme alle altre torri (di Hilmer+Sattler, Jahn, Piano e dello stesso Kollhoff), una tipica piazza metropolitana. La costruzione di Kollhoff è strutturata su diversi livelli. Si compone di un basamento di 8 piani su cui si slancia verso l’alto una torre di 9 piani, per un totale di 17 piani, raggiungendo un’altezza complessiva di 69 mt. La geometria della pianta è stata determinata dal tracciato interrato della Fernbahnstraße (la linea ferroviaria per i treni internazionali che si dirige verso la Hauptbahnhof Berlin), la cui struttura muraria è stata utilizzata per la fondazione del nuovo edificio. Nei primi sette livelli la torre occupa una superficie minore rispetto a quello del basamento; negli ultimi due piani si restringe ulteriormente e un’ultima diminuzione di sezione la si ha nell’ultimo livello (il piano di copertura) dove si trovano gli impianti tecnici. La massa della costruzione viene quindi fortemente caratterizzata da questi sbalzi, per cui, anche per i diversi orientamenti dei volumi in profondità, la costruzione presenta forti differenze sui quattro prospetti. Colpisce l'articolazione plastica e l’effetto di stratificazione in profondità della composizione delle facciate, proprio a causa di questi salti all'indietro. I prospetti sono definiti da una struttura reticolare determinata dalle cornici orizzontali e dalle sottili lesene verticali che dividono le monofore nel blocco di base e le bifore nelle aperture dei piani superiori. Questa struttura modulare si estende omogenea su tutte le superfici, ma, verso l’alto, dove l’edificio si restringe, si restringe sempre di più anche il modulo. In questo modo, e per mezzo di sottili rientranze, il prospetto di 17 piani su Potsdamer Platz, per effetto dei morbidi chiaroscuri, sembra fuoriuscire per leggeri balzi dal piano di fondo. Le destinazioni d’uso sono scandite dalla divisione altimetrica: i primi due livelli del basamento ospitano negozi, ristoranti, caffè; dal terzo all'undicesimo e dal quindicesimo al sedicesimo piano sono presenti uffici di diversa metratura; dal dodicesimo al quattordicesimo piano appartamenti di lusso di ampie dimensioni (di cui però una parte è stata riconvertita). La tipologia dell’edificio e le sue facciate in pietra si rifanno esplicitamente alla tradizione del grattacielo americano del primo Novecento, in particolare quello utilizzato durante la ricostruzione di Chicago. Le porte esterne e le finestre al piano terra e al primo piano sono dotate di pannelli di copertura in acciaio inossidabile; le finestre sono realizzate con struttura in alluminio e imposte interne in legno. Particolare attenzione è stata posta anche ai materiali usati per gli interni. La hall d’ingresso e quelle di smistamento ad ogni piano sono rivestite con eleganti pavimentazioni, le pareti interne sono ricoperte in travertino romano o in legno pregiato. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)