Raphael MONEO, Mercedes-Benz-Zentrale, Berlin-Tiergarten, 1995-1998




È un edificio per uffici composto da 9 piani fuori terra, con una superficie interna di circa 13.000 mq. Occupa il lotto trapezoidale sul lato nord-orientale della Daimler Chrysler Areal, delimitato da Potsdamer Straße, Eichhornstraße, Voxstraße e Ludwig-Beck-Straße. Seguendo le prescrizioni edilizie previste per l’intero progetto urbanistico per la rinascita di Potsdamer Platz, anche qui sono stati adottate la stessa altezza di gronda e le facciate disposte lungo la linea stradale utilizzate negli altri comparti. Ciò ha determinato la conformazione a blocco con corte interna dell’edificio. In realtà la planimetria è a U in quanto sulla Potsdamer Straße, la facciata è in gran parte costituita da un’ampia vetrata che permette di vedere dalla strada l’atrio interno. Il nuovo edificio è attiguo al Grand Hotel Hyatt, progettato dallo stesso Moneo negli stessi anni, ma presenta caratteri diversi. L'obiettivo del progetto era proprio quello di creare un complesso a carattere terziario che si caratterizzasse per la sua leggerezza, in modo da contrapporsi alla severità e alla pesantezza del complesso alberghiero realizzato sul lato opposto della strada. L’intera costruzione sembra infatti sospesa su un basamento vetrato. Dal punto di vista formale si distingue per la sua articolazione in volumi geometrici semplici. Nelle varie facciate vengono adottate soluzioni differenziate a seconda degli edifici con cui si rapporta. Quella lungo la Potsdamer Straße è quasi completamente vetrata in modo da armonizzarsi col Sony Center, che si trova sul lato opposto della via. Il piano della facciata è costituito da una struttura semitrasparente in vetro e acciaio disposta sul filo stradale. Su questo lato il volume assume un aspetto ambiguo in quanto l’enorme vetrata è strutturata da elementi orizzontali pieni alternati a vetrate a nastro che danno l’idea di essere le finestre degli uffici, ma che contemporaneamente permettono di vedere la corte. Il cambiamento del materiale nei parapetti, la diversa suddivisione delle linee nel taglio delle finestre e il cornicione nella parte alta della facciata (che dall’atrio interno appare come una trave sospesa nell’aria) determinano una composizione ritmica, interrotta solo dal vistoso ritaglio aperto nei primi due piani che mostra la zone d’ingresso alla corte. Le facciate su Voxstraße, Ludwig-Beck-Straße e Eichhornstraße sono invece caratterizzate dalla presenza di vere finestre a nastro dall’andamento regolare, alternate da cornici e parapetti in pietra. Le parti piene sono rivestite da lastre in arenaria gialla; ciò permette al nuovo complesso di integrarsi cromaticamente coi vicini edifici del Kulturforum, in particolare con la Berliner Philarmonie e con la Staatsbibliothek zu Berlin di Scharoun. Il lotto si assottiglia verso est, cioè verso il Kulturforum; per questo motivo, su questo lato la costruzione è molto snella, tanto da sembrare un edificio a torre sospeso su quattro esili pilotis. Sulla Potsdamer Straße la costruzione appare come un edificio di nove piani, con negozi al piano terra per la vendita al dettaglio; sulle due facciate secondarie, invece, appare come un edificio a sette piani, in quanto gli ultimi due piani, arretrati dal piano della facciata, non sono visibili dalla strada. Con questa articolazione, la complessa geometria del blocco edilizio è riuscita a rispettare le indicazioni urbanistiche previste per l’esterno, salvaguardando la creatività artistica, visibile in particolare nell’atrio-corte. Tutti i vani degli uffici sono orientati proprio verso questo alto atrio centrale. Sulla copertura è stato montato il gigantesco logotipo della Mercedes-Benz. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati).