Arata ISOZAKI, Berliner Volksbank, Berlin-Tiergarten, 1994-1997




È la sede amministrativa centrale della Berliner Volksbank. Occupa un isolato trapezoidale composto da due lotti contigui, posto sulla punta meridionale della Daimler Chrysler Areal sistemata da Piano. A sud si affaccia sul Landwehrkanal, da cui è diviso dalla Reichpietschufer, a est la Linkstraße la divide dalla fascia verde del Tilla-Durieux-Park, a nord è delimitato dalla Eichhornstraße; il lato occidentale scorre parallelo alla DEBIS-Haus di Piano, dalla quale è separato dalla Schellingstraße. L’intera costruzione è destinata esclusivamente ad uso ufficio, tranne il breve lato sulla Eichhornstraße, la via commerciale che conduce al Potsdamer Platz Arkaden; qui sono invece presenti negozi per la vendita al dettaglio. Ultimato nel 1997, è stato il primo edificio completato all’interno del piano urbanistico attorno a Potsdamer Platz; la Berliner Volksbank si trasferì qui nel 1998. Isozaki ha utilizzato un linguaggio geometrico e severo; il complesso è infatti costituito da massicci solidi tridimensionali caratterizzati da rigore e linearità. Si compone di due massicce ali parallele lunghe circa 150 mt, contenenti 1.200 uffici per un totale di 28.000 mq. Le due ali, distanti tra loro 17 mt, si sviluppano seguendo l'andamento trapezoidale del lotto; lo "slittamento" dei due lati maggiori crea nelle due testate un fronte inclinato che allinea le facciate. Le ali in realtà sono a loro volta divise in pianta in quattro corpi, collegati tra loro nella parte alta da due passerelle vetrate disposte su due livelli. Le facciate del piano terra sono completamente vetrate e arretrate rispetto alla linea della strada. Sopra questo zoccolo "fragile" aggettano i restanti sei piani, trattati come una parete continua completamente piatta. L’effetto sia estetico che visivo delle facciate "pubbliche" è determinato da una composizione alternata a tre moduli trapezoidali, sfalsati man mano si sale. I moduli sono costituiti dalle aperture vetrate delle finestre e dalla combinazione degli elementi di rivestimento costituiti da piastrelle color rosa scuro e caffè. Per il linguaggio rigoroso adottato e per questi aspetti cromatici, la costruzione di Isozaki si distingue nettamente dagli edifici limitrofi costruiti negli stessi anni. L’interno dei blocchi è raggiungibile dai lati stradali, dove sono presenti vani scala da cui, ad ogni piano, si diramano lunghi corridoi centrali sui cui lati si affacciano gli uffici. Anche la parte interna presenta ponti vetrati di collegamento. Si tratta di cinque passerelle a tre livelli equidistanti tra loro, la cui successione crea particolari effetti prospettici. Le passerelle pedonali sono state realizzate per motivazioni funzionali precise, in quanto permettono collegamenti rapidi tra le varie parti di questo grande complesso. Tra i due corpi di fabbrica, al di sotto della struttura a portali, è stato allestito un grande giardino urbano con pianticelle di bambù; è aperto al pubblico ed è percorribile mediante un percorso pedonale dall’andamento ondulato. Su questo verde "urbano" si affacciano gli uffici completamente vetrati, le cui finestre sono sostenute da un esile telaio metallico. In questo modo le facciate interne si presentano quasi completamente trasparenti e leggere, permettendo con ciò di vedere il giardino, attraversato per tutta la sua lunghezza anche da piccoli corsi d’acqua. Come in altre sue costruzioni, Isozaki ha completato il complesso con alcuni elementi dal forte potere evocativo. Il piano superiore esterno della facciate, arretrato rispetto alla cortina stradale, è vetrato e riprende, ma in verticale, lo stesso andamento ondulato del piano di calpestio del giardino; ciò allude simbolicamente allo scorrere dell’acqua che, dal vicino Landwehrkanal, penetra nel nuovo complesso edilizio, per poi diffondersi anche in altri punti dell’interno complesso urbanistico concepito da Piano. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)