Aldo ROSSI, Stadtvilla an der Rauchstraße (Haus 1), Berlin-Tiergarten, 1983-1986




Edificio residenziale posto all’interno del Wohnanlage an der Rauchstraße, l'insediamento residenziale composto da ville urbane progettato da Krier nel 1981. Occupa l’angolo nord-ovest del lotto, tra Drakestraße e Thomas-Dehler-Straße, e si pone in diretta relazione volumetrica con l'ex-sede dell'Ambasciata norvegese, immediatamente adiacente (sull’angolo Rauchstraße/Drakestraße), riproponendone specularmente la pianta a L. Come molte altre sue opere, anche in questo caso Rossi recupera gli schemi classici caratterizzati da rigorose simmetrie e dall’accostamento di pochi e semplici volumi ("i valori permanenti dell'architettura urbana sottratti al flusso della storia"). La sua rigorosa metodologia progettuale ha prodotto una compatta costruzione a 5 piani, austera e geometrica, composta da due semplici solidi primari (gli "archetipi" classici che sono alla base della ricerca teorica di Rossi) che si snodano intorno ad una torre a base quadrata. La forma di questa torre, che è il perno dell’edificio, è frutto di un repertorio di elementi tratti dalla storia medievale, per esempio le fortezze e i castelli. La torre, che racchiude il vano scala, termina in una cuspide piramidale ottagonale (in metallo zincato) sostenuta da un prisma vetrato che fa filtrare la luce naturale nel vano scala. La cuspide a sua volta culmina in una piccola sfera metallica. La sua forma si rapporta a quella delle due torrette sporgenti del corpo di fabbrica centrale della costruzione d’ingresso all’insediamento, realizzata da Krier; ma mentre le due torrette di Krier si rifanno alla tradizione costruttiva medievale tedesca, quella di Rossi si rapporta alla tradizione classica italiana. La sua forma ottagonale è una esplicita ripresa del Teatro del Mondo, l’installazione galleggiante presentata da Rossi alla Biennale di Venezia del 1980. I parallelepipedi, la torre, la piramide ottagonale, la piccola sfera, le bucature quadrate costituiscono un assemblaggio di forme pure che, insieme alle ombre nette che si vengono a creare sui prospetti nei giorni di sole, determinano un’architettura "silenziosa" simile a quelle che appaiono in molti dipinti metafisici. Esternamente la costruzione è in mattoni rossi con fasce di mattoni gialli che sottolineano i piani dell'edificio. Il rapporto tra il metallo e il mattone è presente in tutte le parti dell'edificio. Nella tessitura del muro e nelle aperture regolari di logge e finestre quadrate con telaio bianco a croce, marcate dagli architravi in ferro verniciati in verde, l’autore si rifà alla tradizione degli edifici industriali berlinesi della fine del XIX secolo. Per quanto riguarda l'organizzazione planimetrica interna, dalla torre parte il lungo corridoio centrale illuminato dalla grande finestra che si affaccia sulla Thomas-Dehler-Straße; su di esso si dispongono specularmente le unità abitative interne. Gli appartamenti hanno tutti un balconcino o una loggia che dà sull’esterno. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)