Arata ISOZAKI, IBA-Wohnungsbau, Berlin-Kreuzberg, 1982-1986




L’edificio è parte integrante del Wohnpark am Berlin Museum, il grande intervento urbanistico coordinato da Kollhoff e Ovaska. La costruzione di Isozaki si trova all'interno dell’isolato delimitato da Alte Jakobstraße / Am Berlin Museum / Lindenstraße. Posto nel cortile del preesistente edificio privato di età guglielmina della Victoria-Versicherung, la ex-Sede della Compagnia per assicurazioni Victoria, la sua posizione è stata disposta in modo tale da ricreare la "Schmuckhof", una corte rettangolare appartata rispetto all’area verde interna all’isolato concepita da Kollhoff. In questo modo il nuovo edificio di Isozaki, che si viene a trovare tra la Schmuckhof e la grande corte interna a verde, svolge anche la funzione di mediare tra vecchio e nuovo. Questa corte rimane comunque aperta, inserita in una rete di collegamenti pedonali pubblici. Seguendo l’obiettivo dell’IBA di "integrare costruzioni preesistenti con nuove e diversificate tipologie edilizie urbane", Isozaki ha adottato qui una tipologia e un linguaggio che differenziano il suo intervento da quelli limitrofi. Si tratta di una palazzina a sei piani lontana dai linguaggi della tradizione moderna berlinese. In essa ha scardinato ogni coerenza compositiva, attraverso l’uso di variegate citazioni architettoniche. Il disegno geometrico della facciata riprende quella del prospetto interno del Victoria-Versicherung, sebbene con un linguaggio moderno. L’uso di geometrie semplici, delle curvature, della simmetria compositiva, della contrapposizione antico-moderno conferisce all’opera una forte caratterizzazione. Sono infatti compresenti citazioni storicistiche (nel bugnato basamentale e nell’atrio d’ingresso), elementi e materiali moderni (le aperture delle facciate, i balconcini metallici), forme e volumetrie primarie postmoderne (i volumi semicilindrici e cubici della copertura, i quadrati e i semicerchi che strutturano la facciate principale e il prospetto posteriore). Il bugnato rustico dello zoccolo, le lesene, le cornici, e gli altri elementi classici sono stati però interpretati attraverso forme e materiali moderni. La parte più "archeologica" dell’edificio è concentrata davanti all’ingresso. Si tratta dei resti storici dell’ingresso che si trovava sul braccio posteriore del Victoria-Versicherung. Per valorizzare questa struttura, Isozaki ha arretrato il nuovo corpo edilizio sia al piano terra che al primo piano; in questo modo l’antico portale si è trasformato nel vestibolo d’ingresso alla nuova costruzione. Qui l’autore ha manipolato liberamente elementi architettonici "senza tempo" della tradizione templare greco-romana come timpani, colonne doriche e tuscaniche lisce, trabeazioni, frammenti di strutture murarie antiche in laterizio, il tutto sommerso, come nei siti archeologici del mondo classico, da una vegetazione selvaggia, una sottile allusione all’inesorabile trascorrere del tempo. Per quanto concerne gli interni, la particolare struttura portante ha permesso un elevato grado di flessibilità e dunque un gran numero di diversi tipi di alloggi la cui zona giorno (Wohnbereich) è concepita come una superficie aperta. Sono infatti presenti due appartamenti da 2 vani al piano terra, due appartamenti da 3 vani al primo piano, quattro appartamenti da 3,5 vani al secondo e terzo piano, un appartamento da 4 vani e due appartamenti mansardati da 4,5 vani al quarto e quinto piano. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)