Erich MENDELSOHN, Columbushaus, Berlin-Tiergarten, 1931-1932 (demolito nel 1957)


Negli anni della Repubblica di Weimar, Berlino era una delle città più vivaci d’Europa. In questa fase di grande sperimentazione architettonica, attuata dai maggiori architetti tedeschi, Martin Wagner, assessore all’urbanistica della capitale, si fece promotore di alcuni concorsi per il rinnovamento in chiave moderna e monumentale di alcune grandi piazze berlinesi. L’intento di Wagner era quello di trasformare la capitale della giovane repubblica nella più moderna metropoli europea. Nel corso degli anni anche Potsdamer Platz, come Alexanderplatz, si era trasformata in una delle maggiori zone commerciali della città. Era una piazza moderna e vivace, ricca di attività commerciali, locali notturni, divertimenti. Nella Potsdamer Platz Bahnhof, una moderna stazione ferroviaria in metallo e vetro, vi confluivano le più importanti linee ferroviarie tedesche e internazionali. Fu proprio questa presenza che contribuì a rendere l’area il cuore di Berlino e la piazza più trafficata d'Europa. Qui vi si immettevano 5 importanti assi urbani, vi transitavano 25 linee tramviarie e migliaia di veicoli ogni ora. Ogni giorno era attraversata da migliaia di visitatori, turisti, residenti. Nel 1928 Wagner propose un piano di riconfigurazione in chiave modernista di Potsdamer Platz/Leipziger Platz. Sui bordi delle due piazze storiche, entrambe completamente rimodellate e combinate tra loro in modo unitario, avrebbe dovuto affacciarsi un "muro di grattacieli" visibili da lontano e punto di richiamo per chi si spostava all’interno della città. In questo contesto, Mendelsohn venne incaricato di elaborare il complesso della Columbushaus da realizzare sull’angolo Friedrich-Ebert-Straße/Bellevuestraße, il vertice dell’area triangolare conosciuta come Lenné-Dreieck (delimitata sul retro dalla Lennéstraße). Dal punto di vista stilistico contrastava in modo netto con gli edifici storicisti di età guglielmina dell’area, ma in particolare con la Haus Vaterland che si innalzava sul lato opposto della Bellevuestraße. Con la sua forma e la sua monumentalità, avrebbe modellato e dominato lo spazio urbano di Potsdamer Platz. Per far posto alla sua costruzione, il prestigioso Grand Hotel Bellevue (una struttura alberghiera costruita nel 1887/88) avrebbe dovuto essere demolito. L’architetto era stato inizialmente incaricato del progetto da un consorzio di investitori tedeschi che intendevano realizzarvi una filiale dei grandi magazzini parigini Galeries Lafayette. Tuttavia, i proprietari del grande magazzino Wertheim in Leipziger Platz, acquisirono immediatamente il terreno adiacente. Poiché una parte del sito doveva essere ceduta per ampliare la sezione stradale della Friedrich-Ebert-Straße nel punto della sua immissione nella piazza, così come previsto dal piano di miglioramenti del traffico elaborato da Wagner, la nuova costruzione commerciale aveva avuto il permesso si essere molto alta. Il progetto del 1928 era infatti alto ben 15 piani al centro e con parti più basse alla due estremità. L'atrio doveva servire anche da ingresso alla U-Bahn; sul tetto era previsto un ristorante panoramico a due livelli; enormi caratteri avrebbero indicato il nome del grande magazzino sulla gronda del tetto. Alla fine del 1928 il vecchio hotel fu demolito e aperto il cantiere per la costruzione della Columbushaus. Ma nel febbraio 1929 il progetto di Mendelsohn fu respinto in quanto avrebbe creato gravi problemi di traffico; le autorità locali permisero di realizzare una struttura di nove/dieci piani; nel giugno del 1929 fu annunciato l'inizio dei lavori entro l’autunno. Il piano urbanistico Potsdamer Platz/Leipiziger Platz di Wagner venne però presto abbandonato a seguito della grave crisi economica che stava investendo il Paese. Per questi motivi, i committenti della Columbushaus abbandonarono l’impresa. Nel 1931 l’Assessorato all’urbanistica della capitale presentò una nuova proposta, meno radicale della precedente, nella quale la forma ottagonale della Leipziger Platz avrebbe mantenuto la propria autonomia. Nello stesso anno venne annunciato dai grandi magazzini Wertheim che avrebbero realizzato loro la Columbushaus alta 10 piani. Questa versione del complesso che Mendelsohn ha progettato per Wertheim, sarà quella effettivamente costruita nel 1931-1932. Dell’intero piano urbanistico Potsdamer Platz/Leipiziger Platz, questo edificio fu in realtà l’unico effettivamente realizzato.





COLUMBUSHAUS
Il complesso commerciale della Columbushaus appartiene ad una tipologia edilizia che il Razionalismo europeo, fino ad allora, non aveva ancora affrontato in modo approfondito. Mendelsohn ha inaugurato il tema dell'edificio commerciale pluripiano utilizzando una struttura portante metallica che, oltre al ruolo statico, offriva una pianta completamente libera e flessibile. Era alto nove piani e conteneva funzioni a carattere commerciale e terziario. Internamente era suddiviso in un pianterreno destinato a negozi, un primo piano a bar-ristoranti, i sette piani intermedi a uffici e aziende commerciali; l’ultimo piano era occupato da un prestigioso ristorante panoramico. Wertheim ha utilizzato alcuni spazi al piano terra per le vendite e ai piani superiori per gli uffici. Le parti restanti vennero affittate ad aziende private. Il piano-tipo, completamente libero, poteva essere adattato nel tempo a qualsiasi esigenza; il settore centrale era occupato da un doppio gruppo-scale e ascensori, mentre agli angoli opposti si trovavano i collegamenti verticali di servizio. La struttura portante in acciaio è ridotta al minimo ed è stata progettata in modo da creare i pilastri arretrati dal piano delle pareti esterne per permettere di ottenere facciate completamente libere da elementi portanti. I primi due livelli erano interamente vetrati e adibiti alla vendita al dettaglio e alla ristorazione. La planimetria assume una forma a L con l'ala principale, su Friedrich-Ebert-Straße, dolcemente incurvata e digradante in altezza in modo da raccordarsi al vicino palazzo in stile storicista. Il lungo prospetto principale è strutturato orizzontalmente da fasce continue bianche alternate da finestre a nastro. Le fasce piene vennero esplicitamente richieste dalla committenza per consentire l'inserimento di insegne pubblicitarie al neon. Le fasce vetrate erano ritmate dagli infissi metallici il cui modulo era largo 90 cm. Il solaio di copertura era una lastra piana aggettante, sorretta da montanti arretrati; questa soluzione ha determinato una vasta zona chiaroscurale. Dal punto di vista stilistico, sebbene fosse maggioritaria la componente modernista, si intravedono ancora alcuni elementi espressionisti quali la soluzione angolare con una curva ad ampio raggio, la terminazione del lato minore su Bellevuestraße con la vetrata continua della scala e il risalto plastico-chiaroscurale della parte superiore. Quando fu inaugurato, era l'edificio commerciale più avanzato d’Europa e il primo edificio in Germania ad avere impianti di ventilazione. Per anni rimase l’unica costruzione in stile moderno dell’intero comparto di Potsdamer Platz, in netto contrasto con gli edifici storicisti limitrofi. Grazie alla sua struttura in acciaio, l’edificio fu solo parzialmente distrutto durante la battaglia di Berlino, verso la fine della II Guerra mondiale. Situato allora nel distretto di Mitte, per pochi metri l'edificio si trovava nel settore sovietico della Berlino occupata. Nel 1948 il Consiglio di Berlino Est sequestrò la proprietà; lo spazio di vendita venne rilevato dall'organizzazione nazionale di vendita al dettaglio, HO (Handelsorganisation); la Volkspolizei vi aprì all’interno un presidio di polizia. Il complesso verrà gravemente danneggiato da un incendio durante la rivolta popolare del giugno 1953 nella Berlino orientale. Divenuto un rudere ormai inutilizzabile, venne definitivamente raso al suolo nel 1957 in quanto sorgeva proprio nella fascia di confine tra i due settori della città. Quando, nel 1961 venne eretto il Muro, questo proseguiva linearmente lungo la Friedrich-Ebert-Straße, lasciando fuori il Lenné-Dreieck, separato in questa fase da Berlino Ovest solo da una recinzione con pali di cemento; questa soluzione fu adottata per risparmiare materiali da costruzione e perché offriva una visuale migliore sui terreni di confine. Nel 1988 le amministrazioni di Berlino Est e Berlino Ovest raggiunsero un accordo per lo scambio dell’antico terreno del Lenné-Dreieck, area necessaria alla parte occidentale per costruirvi il previsto asse autostradale urbano. Da questo momento il lotto triangolare in questione, entrò a far parte del distretto di Tiergarten. Dopo la riunificazione della città, sul sito occupato dalla Columbushaus vennero realizzati il padiglione d’ingresso alla Regionalbahnhof Potsdamer Platz (1995-2001) di Hilmer+Sattler e la Delbrück-Haus (2001-2004) di Kollhoff. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)