Bruno TAUT, Siedlung Eichkamp, Berlin-Charlottenburg, 1925-1927





Questo vasto insediamento residenziale, così denominato dal posto di guardia forestale "Eichkamp" presente qui nell’Ottocento, fu pianificato da Max Taut a partire dal 1919 e fu ultimato nel 1928. Nel piano originale, era prevista la creazione di 1.700 abitazioni mono e bifamiliari per circa 10.000 residenti. L’obiettivo era quello di realizzare alloggi a prezzi accessibili per funzionari e impiegati. Ne vennero realizzate solo 650, ma si tratta comunque del più grande insediamento residenziale composto esclusivamente da piccole abitazioni, della parte occidentale di Berlino. Si trova appartato rispetto alla città, appena al di là della AVUS (Automobil-Verkehrs- und Übungsstraße), nella periferia ovest di Berlino. È delimitato a nord dalla Waldschulallee (che lo separa dalla zona fieristica), a sud dalla Dauerwaldweg (che lo separa dalla foresta di Grunewald), a ovest dalla Kühler Weg e a est dalla Eichkampstraße (parallela alla AVUS). Il piano di questo insediamento si caratterizza per la presenza di stradine rettilinee e per la compresenza di tipi edilizi che evidenziano ancora chiaramente i riferimenti al modello romantico della città-giardino prebellico. Il risultato finale è stato determinato dalle mutate condizioni dopo la I Guerra mondiale e dai numerosi committenti e architetti che hanno partecipato alla realizzazione, tra cui Bruno Taut, Wagner, Hoffmann, Büning e Pflug. Le prime case, ultimate dopo il 1920, avevano ancora il pollaio e un piccolo deposito in modo da garantire una certa autosufficienza ai residenti. Negli edifici costruiti successivamente, questa tipologia non venne più ripetuta e al loro posto vennero realizzate villette, case a schiera e ville bifamiliari economiche immerse nel verde. I costruttori erano diverse società immobiliari e gli acquirenti potevano esprimere i loro desideri durante la costruzione. Per questo motivo le costruzioni sono così variegate, pur mantenendo un’atmosfera unitaria. Ne risultò un ambiente molto evoluto per quei tempi, abitato in prevalenza da appartenenti al ceto medio-alto e da funzionari pubblici. Le abitazioni sono a quattro-sei vani, quasi tutte con giardino, verande, balconi, piano seminterrato. L’intervento di Taut riguarda la creazione di alcune abitazioni bifamiliari occupanti tre lotti paralleli definiti da Waldschulalle, Am Fliederbusch e Lärchenweg, e divisi internamente da Zikadenweg e Am Vogelherd, realizzate negli anni 1925-1927. Si tratta di villette che si caratterizzano per la geometria delle forme, per l’assenza di elementi decorativi e per i tetti a falde inclinate che riprendono volutamente quelli delle ville di campagna. Taut ha disposto le case più grandi arretrate rispetto alla via, mentre i tipi più piccoli hanno il fronte allineato sulla strada. Con questa collocazione sfalsata e ruotata delle costruzioni, sulla via si affacciano a volte facciate con cornicioni orizzontali, a volte le linee spioventi delle falde; grazie a questa combinazione, è stata ottenuta una composizione articolata e mossa. Recinzioni in legno delimitano gli spazi stradali e formano piccoli spiazzi pubblici. Esternamente si caratterizzano per gli angoli in mattoni, le porte e le persiane colorate che contrastano con i muri intonacati di bianco e con le finestre incorniciate da mattoni a vista. Nell'organizzazione interna delle singole unità residenziali, Taut ha elaborato soluzioni insolite per un insediamento con abitazioni di piccole dimensioni, quali la presenza di un giardino d'inverno, o della sala da pranzo parzialmente unita alla cucina a formare un unico ambiente. Siccome l’insediamento, a parte alcune eccezioni, non è sottoposto a vincolo storico-ambientale, ad alcuni edifici sono stati aggiunti elementi che stonano rispetto a quegli edifici che si sono mantenuti intatti nel tempo. Nel suo insieme è comunque composto da graziose case unifamiliari di piccole dimensioni, ben curate, e conserva le tipiche caratteristiche delle città-giardino. Per la tipologia delle abitazioni e per le sue vie interne, strette e senza traffico, l’insediamento conserva ancora un’atmosfera rurale. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)