Peter BEHRENS, Nationale Automobil-Gesellschaft, Berlin-Oberschöneweide, 1915-1917




Complesso industriale realizzato nella periferia sud-est di Berlino, in una delle più antiche aree industriali della città. L’AEG vi si era insediata fin dal 1895, quando aveva iniziato a costruire apparecchiature elettriche e industriali. Quando, nel 1915, l’azienda intraprese l’attività nel settore automobilistico (camion, trattori, autovetture, motori per aerei) e fondò la Nationale Automobil-Gesellschaft (NAG), Behrens venne incaricato di ristrutturare e ingrandire il complesso esistente. La produzione mediante la catena di montaggio determinò la creazione di reparti collegati tra loro da corridoi attraverso i quali passava la produzione. Nella corte interna venne realizzata la sala per il montaggio delle macchine, strutturata internamente in due navate parallele, con attorno la fonderia, le officine e vari reparti di servizio. Questi reparti di produzione sono nascosti dai corpi di fabbrica dell’amministrazione disposti a V su Ostendastraße e Wilhelminenhofstraße. L’andamento delle due strade ha definito la disposizione ad angolo dell’edificazione. L’aspetto esterno conferma il livello raggiunto dall’architettura industriale tedesca. Come già nelle sue recenti fabbriche di Berlin-Wedding, anche qui Behrens ha valorizzato il complesso utilizzando elementi classici, gli unici in grado di conferire autorevolezza anche all’architettura industriale. Il perno del complesso è costituito dalla torre quadrata esterna, alta più di 70 mt. Essa venne concepita come un volume autonomo che indicava l’accesso principale all’area, funzione sottolineata dal potente portale classico in pietra. Per decenni è stata punto di riferimento della NAG, e simbolo dell’intero bacino industriale di Oberschöneweide. Anche le due ali convergenti verso la torre hanno un aspetto monumentale, conferito dalla presenza di pilastri dorici, trabeazioni, cornici. Le due facciate pubbliche hanno i primi quattro piani divisi da pilastri giganti che ritmano uniformemente il prospetto; nelle campate vi sono ampie aperture divise da balaustre. Il corpo a sinistra del portale, è invece composto da un doppio ordine: quello gigante dei pilastri e quello secondario composto da stretti ritagli nella parete che incorniciano finestre alte e strette. Sopra la trabeazione è stato ricavato un quinto piano strutturato con la stessa alternanza pieni-vuoti dei piani inferiori. Anche nella pendenza della copertura è stato ricavato un piano, i cui vani sono illuminati da finestre ritagliate nel tetto. L’importanza del corpo di fabbrica a destra del portale, è sottolineata dalla presenza di un enorme timpano. La stessa composizione è ripresa anche sui fronti interni, da cui sporgono le torri dei vani scala a pianta quadrata e poligonale, simili a quelli adottati da Behrens nella AEG-Hochspannungsfabrik a Berlin-Wedding (nel 1909-1910). Tutte le pareti col corpo amministrativo sono in muratura portante intonacata di grigio, colore che contrasta cromaticamente con la copertura a padiglione in tegole rosse. La scala principale è sistemata entro un alto vano illuminato da una copertura vetrata; ha pareti in travertino e su di esso si affacciano i percorsi orizzontali definiti da arcate a tutto sesto. Anche l’impiantistica era molto avanzata: c’erano già il sistema di riscaldamento autonomo, l’aria condizionata, la fornitura d’acqua e un sistema telefonico. Durante la I Guerra mondiale l’impianto raggiunse il suo maggior successo con la produzione di veicoli militari. Negli anni Venti, quando la proprietà si indirizzò verso i settori legati alla telecomunicazione, verranno apportati alcuni cambiamenti nell’organizzazione dei reparti. Il complesso continuerà a funzionare, con modifiche funzionali, anche dopo la II Guerra mondiale, quando le autorità della DDR lo trasformò in centro per la produzione di apparecchiature elettriche. Nel 1990 vi lavoravano qui ancora 9.000 persone; nel 1993 l’azienda fu rilevata dalla Samsung e fu però chiusa nel 2006; oggi gran parte del complesso è dismesso e in stato di degrado. Nel 2010 è iniziata un’operazione di risanamento delle due ali amministrative, con l’obiettivo di ospitarvi laboratori e piccole aziende legate al settore informatico. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)