Peter BEHRENS, AEG-Industriekomplex am Humboldthain, Berlin-Wedding, 1909-1913





A sud dell’Humboldthain, nella parte settentrionale di Berlino, si estende attualmente un’area che evidenzia ancora oggi il suo passato industriale. Si tratta di un isolato rettangolare delimitato da Gustav-Meyer-Allee, Brunnenstraße, Voltastraße e Hussitenstraße. In questo sito, per circa novant’anni, è stata operativa l’azienda AEG. Essa aveva acquistato quest’area nel 1894; in precedenza erano presenti un mattatoio e un deposito per tram con relativi binari che si collegavano alla Bahnhof Gesundbrunnen. Per insediare i propri impianti, la AEG acquistò quasi tutto l’isolato (la striscia di terreno sulla Gustav-Meyer-Allee verrà acquistata solo nel 1928). Già nel 1895 creò un collegamento sotterraneo tra questo isolato e quello su Ackerstraße, sempre di proprietà AEG, posto a poca distanza. Questa galleria permetteva di trasportare, mediante vagoni elettrici, materiali e lavoratori da uno stabilimento all'altro. Questa ingegnosa idea viene considerata la prima U-Bahn di Berlino. Nel 1896, sull’angolo Gustav-Meyer-Allee/Hussitenstraße, venne realizzata la Porta d’ingresso ferroviario all'isolato, collegandolo così alla Ringbahn mediante un raccordo su binari. Su Brunnenstraße fu progettata da Schwechten la Beamtentor, l’ingresso di rappresentanza all’area della fabbrica. Sulla porta si trovava anche il vecchio logo dell’azienda: un fregio di lampadine su uno sfondo oro (l'ingresso, ancora esistente, è l'ultima costruzione che ricordi l’AEG su Brunnenstraße). La Großmaschinenfabrik (Fabbrica per grandi macchine) fu realizzata lungo Voltastraße e Hussitenstraße, dove erano ancora presenti alcune abitazioni di proprietà privata di recente costruzione (solo a partire dal 1906 avrebbero fatto posto alle gigantesche fabbriche pluripiano che delimitato l’isolato). Sempre nel 1896, all’interno dell’isolato fu costruita la Lokomotivbau. Ma per questa linea di produzione il sito si rivelò troppo piccolo, per cui la sua produzione fu trasferita a Berlin-Oberschöneweide. All'Esposizione Universale di Parigi del 1900, la AEG presentò questi impianti industriali in numerose fotografie, e anche la concorrenza inglese li descrisse come "le più grandi, attrezzate e scientificamente organizzate officine". L’area era però ancora frammentata e differenziata. La Großmaschinenfabrik confinava a nord dove c’erano anche dei piccoli edifici e spazi verdi; sull'angolo verso Brunnenstraße c’era la Tischlerei, una piccola officina accostata alla Beamtentor; da lì fino all'angolo con Voltastraße e nella stessa Voltastraße c'erano ancora gli edifici residenziali tardo ottocenteschi. Alcune parti erano già state liberate, lì l’AEG costruì reparti singoli come la Kleinmotorenfabrik (Fabbrica di piccoli motori) che poi verrà allungata. Gli interventi ultimati entro il 1907, sotto la direzione di Tropp, Schwechten e Kraatz, mostravano ancora facciate in stile neogotico. Nel periodo tra il 1908 e l'inizio della I Guerra mondiale l’aspetto del complesso cambiò notevolmente. Venne pianificato lo sfruttamento di ogni metro quadrato; gli edifici appena realizzati vennero alzati oppure sostituiti da nuovi fabbricati da quattro a sei piani. La sezione stradale della Gustav-Meyer-Allee venne ristretta e sacrificata la striscia verde. Nel 1907 l’AEG nominò Behrens consulente artistico incaricandolo di creare la veste grafica dell'azienda, e, dal 1909, anche quello di realizzare le altre parti del complesso industriale. Egli realizzò quattro nuove sezioni (la Nuova fabbrica per materiale ferroviario, la Fabbrica di materiale per l'Alta tensione, la Fabbrica di piccoli motori, la Sala di montaggio per grandi macchine) e la facciata esterna della Vecchia fabbrica per materiale ferroviario, ultimate nel 1913. Esse apportarono un fondamentale cambiamento nell'architettura industriale in quanto hanno determinato il definitivo superamento del tipico capannone industriale ottocentesco. Nel tentativo di conferire dignità estetica all’architettura industriale, queste costruzioni prerazionaliste avevano ancora forme tradizionali e classiche. Si trattava comunque di un’architettura monumentale senza alcun ornamento, rigorosa e trasparente, funzionale alle esigenze della produzione industriale di quel periodo. Al termine di questi lavori, l’insieme, nonostante le differenze stilistiche tra i vari corpi, offriva un’immagine omogenea, differenziandosi dalla zona residenziale circostante per il loro rivestimento in mattone rosso scuro. In pochi anni era cresciuta qui una vera e propria città-fabbrica che, vista dall’esterno, incuteva quasi soggezione. Al suo interno si produceva l’intera gamma dei prodotti elettrici ed elettro-meccanici, dai motori e macchinari elettrici al materiale ferroviario, dalle apparecchiature elettriche ai materiali e oggetti per la casa. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)

PLANIMETRIA / LEGENDA
a. Porta di ingresso ferroviario all'area AEG
b. Vecchia fabbrica per materiale ferroviario (Alte Fabrik für Bahnmaterial)
c. Fabbrica di materiale per l'Alta tensione (Hochspannungsfabrik)
d. Nuova fabbrica per materiale ferroviario (Neue Fabrik für Bahnmaterial)
e. Sala di montaggio per grandi macchine (Montagehalle für Großmaschinen)
f. Fabbrica di piccoli motori (Kleinmotorenfabrik)
g. Autorimessa (della Bankgesellschaft Berlin)
h. Fabbrica di computer Siemens-Nixdorf (ora Bankgesellschaft Berlin)